Origini dell’universo e dell’uomo: tra mito e scienza

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“Da dove ha inizio tutto quello che mi circonda? I pianeti, la terra, gli animali, come sono nati? E perché io sono qui?”

Probabilmente sono queste le domande che più frequentemente invadono la nostra testa quando rimaniamo da soli con noi stessi a pensare.

Sono delle domande sull’esistenza, domande che non sempre hanno delle risposte chiare e che ci portano ad una grande confusione di pensieri. Ma se riflettiamo bene, le risposte ci sono e sono anche ben spiegate dalla scienza: l’universo è nato dal Big bang e l’uomo si è evoluto da un essere più somigliante ad una scimmia fino a quello che è oggi; queste sono ipotesi confermate, verificabili tramite lo studio di tutti i resti arrivati fino al giorno d’oggi. È proprio questa semplicità che ci porta alla confusione dei pensieri: fin da piccoli abbiamo imparato che la terra e l’uomo erano stati creati da Dio, mentre adesso ci ritroviamo davanti un’ipotesi scientifica ed una religiosa. Non dobbiamo sceglierne una tra le due, dobbiamo solo imparare a capire nel profondo ciò in cui abbiamo fede. I miti della creazione sono solo dei modi per spiegare un concetto più importante di quanto sembri tramite immagini che anche i bambini più piccoli possono capire. Essi non rappresentano la realtà scientifica, ma parlano del significato profondo che può avere questa realtà, non sono verificabili ed è una nostra scelta credere o no nell’esistenza di un Dio ultraterreno.

Molti, però, specialmente negli Stati Uniti, non riescono a cogliere la vera funzione della Bibbia e dei miti di creazione ad essa appartenenti, ma la considerano un libro di scienza vero e proprio, cercando in tutti i modi di screditare le reali teorie scientifiche. Essi vengono chiamati “fondamentalisti”: sono degli estremisti religiosi e stanno crescendo drasticamente, tanto da vietare nelle scuole americane l’insegnamento della teoria evolutiva, a meno che essa non sia affiancata da quella “creazionista”, che nasce da una lettura dei miti cristiani letterale.

Specularmente è nata l’idea che potremmo definire “estremista scientifica” secondo la quale, essendo le teorie scientifiche verificate e reali, non può esistere alcun Dio e la Bibbia non ha alcun fondamento. La frase più sbagliata che gli “estremisti scientifici” usano e che spesso viene inappropriatamente usata anche nella vita quotidiana è: “Io ho fede nella scienza”. Il termine sbagliato della frase è “Fede”:non si può avere fede in qualcosa di sicuramente vero. Si ha fede in qualcosa che non esiste sicuramente, qualcosa di cui non si ha la certezza, ma in cui si continua a credere solo per una questione legata ai propri sentimenti.

Entrambe le idee “estremiste” sono sbagliate: fede e scienza non devono per forza essere in alternativa, uno scienziato può essere un credente e viceversa; si può portare avanti la teoria del Big Bang continuando a credere nella propria religione e continuando a praticarla.

Arriviamo alla conclusione in cui la risposta ad alcune delle nostre domande è molto più chiara. “Da dove ha inizio tutto quello che mi circonda?” Adesso è facile rispondere che tutto si è creato col tempo a partire dal Big bang e i miti di creazione servono a provare a rispondere, attraverso delle immagini, alle nostre domande. La stessa cosa vale per la domanda: “Come sono nati gli animali e l’uomo?” L’evoluzione ha portato alla nostra formazione che non si è ancora conclusa e che non si concluderà fino all’estinzione della nostra specie. L’ultima domanda che ci siamo posti all’inizio era: “Perché io sono qui?” Per quella non ci sono ancora risposte, né miti né teorie scientifiche che possono darci risposte esaurienti; il senso della vita è ignoto e ognuno può solamente riflettere sul motivo per cui siamo qui, senza però arrivare a una vera risposta, ma cercando una risposta che probabilmente non troveremo mai.

Sara Spina (1F)

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