“Essere o non essere”, lo spettacolo dei Compañeros

Tempo di lettura: 3 min

 

1. Qual è il tema principale dello spettacolo? 

Tema? Non era una serie di gaffe, coincidenze e imprevisti ?
Scherzi a parte, non credo ci sia un vero tema, è la storia comica di una compagnia teatrale che cerca di scappare dalla Polonia durante la seconda guerra mondiale.

2. Che ruolo interpreti quest’anno e chi è il tuo personaggio?
Io ho interpretato Maria Tura, una famosa attrice molto fine ed affascinante corteggiata da tutti, moglie del protagonista.

3. Perché avete scelto di portare in scena “essere o non essere”?
Risposta dei registi (Daniele, Luca, Martina e Martina): Luca che è molto appassionato di cinema ci ha proposto di fare una trasposizione da un film “To be or not to be” di Ernst Lubisch , così noi tutti lo abbiamo visionato e trovato molto divertente, nonché interessante per via del contesto storico in cui è ambientato e per le numerose citazioni Shakesperiane.

4. Che emozioni provi ogni volta che sali sul palco? E quest’anno con dei protagonisti così importanti come ad esempio Maria Tura?
Salire sul palco diventa più bello ogni volta che lo si fa. A fingere di essere (o non essere?) qualcun’altra mi sento più libera! Non so bene perché, ma è divertente essere autorizzati a non essere più se stessi per due ore.
Soprattutto quando il tuo personaggio piace al pubblico!

5. Sei arrivata all’Umberto I già con l’idea di entrare a far parte dei Compañeros?
Assolutamente no. Non mi era mai passato dalla testa prima… Avevo solo voglia di provare cose nuove e quel venerdì non avevo niente da fare e ho deciso di fare una prova. Mi hanno rubato il cuore i primi dieci minuti e ho avuto mal di addominali per due giorni da quanto ho riso quel giorno! Mi ricordo di aver pensato che quelle persone che erano in quella stanza erano veramente speciali e che non le avrei mai volute lasciare.
Davvero, a volte per caso la curiosità di provare cosa nuove ci fa scoprire cose meravigliose, che poi hanno un’enorme influenza su di noi.

6. Come avete avuto l’idea di unire la guerra in Polonia con Hitler, con una tragedia shakespeariana?
In realtà la storia è tratta da un film di Ernst Lubisch, noi l’abbiamo riadattata secondo le nostre esigenze ma non abbiamo cambiato la trama.

7. Qual è il trucco per non perdere la concentrazione tra un atto e l’altro?
Rimanere nel personaggio. Pensare come pensa lui/lei. Mai distrarsi.
Per esempio, non ci facciamo mai i selfie dietro le quinte o addirittura in scena durante gli spettacoli. E naturalmente non facciamo le feste con tanto di baci e abbracci a ogni attore che torna dietro le quinte dopo una scena. Ovviamente non balliamo e non ironizziamo su qualsiasi cosa succeda in scena. Non decidiamo di cambiare le battute e improvvisare cose nuove solo per far prendere un colpo ai registi.
Siamo gente seria.

8. Fare “teatro nel teatro” non è cosa da tutti, però quando riesce bene è uno spettacolo; qual è la scena che preferisci in assoluto?
Senza nessun dubbio la scena di Greenberg nel teatro che per distrarre i nazisti e permettere agli altri di scappare in Inghilterra recita Shylok con Wagner di sottofondo. Mi vengono i brividi ogni santa volta! Grandissima Ilaria Gallorosso!

9. Invita gli spettatori alla prossima rappresentazione.
Signore e signori siete tutti invitati ad assistere alla prossima rappresentazione di “Essere o non essere” interpretato dalla grandissima Maria Tura (sì, sono proprio io, quella delle saponette), suo marito e naturalmente da tutta la compagnia del teatro Polski di Varsavia! Preparatevi a ridere di qualsiasi argomento, perfino il più serio.
A presto *lancia un bacio al pubblico*

 

Claudia Brizzi (4E)

275060cookie-check“Essere o non essere”, lo spettacolo dei Compañeros