La fine di un boss

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messina_denaro_1-1673892419241.jpg--arrestato_il_boss_matteo_messina_denaroLunedì 16 gennaio 2023 è stato arrestato uno dei più potenti boss mafiosi che l’Italia abbia mai conosciuto.

Latitante da trent’anni Messina Denaro era il capo indiscusso di Cosa Nostra in provincia di Trapani per poi espandersi anche ad Agrigento e Palermo.

Molti amici del padre, anche lui mafioso morto da latitante nel 1998 dopo 8 anni di fuga, lo definivano un giovane “rampante” poiché gli venivano affidati incarichi di grande importanza e aveva molto talento per la capacità di infiltrarsi in attività politiche ed imprenditoriali.

Nel 1992 venne mandato a Roma per uccidere alcuni uomini tra cui Giovanni Falcone, ma l’operazione venne annullata da Salvatore Riina perché voleva qualcosa di più plateale. Infatti il 23 maggio 1992 presso Capaci alcuni dei suoi uomini misero 500 kg di tritolo in un condotto sotto l’autostrada A29 che fece saltare in aria le due macchine blindate su cui viaggiavano Falcone e la sua scorta.

Successivamente, Messina Denaro si rese colpevole del rapimento del figlio di un pentito che aveva rivelato quello che sapeva sulla strage di Capaci e dello scioglimento del suo cadavere nell’acido dopo averlo brutalmente strangolato dopo più di 2 anni di prigionia. Nel 2002 venne condannato all’ergastolo per cinquanta omicidi a volte commissionati altre compiuti in primqa persona. 

Nell’aprile del 2006 stava per essere arrestato insieme al proprietario di alcuni supermercati in cui riciclava il suo denaro sporco ma ci fu una fuga di notizie e riuscì a scappare. Tra il 2006 e il 2019 vennero arrestate oltre cinquanta persone che erano state corrotte o che facevano già parte dell’associazione criminale tra cui amici e parenti del boss accusati di proteggerlo e fornirgli i mezzi per vivere normalmente. Messina Denaro era nella lista dei dieci latitanti più pericolosi del mondo dal 1993. Fino al 16 gennaio 2023 quando è stato arrestato durante una visita di controllo presso la clinica privata La Maddalena a Palermo. Praticamente vicino a casa.

Una vittoria certo, ma molti giornalisti, scrittori e magistrati sostengono che anche se è stato arrestato uno dei più grandi boss mafiosi della storia e la mafia siciliana è stata indebolita, ‘ndrangheta e camorra ne approfitteranno per occupare un temporaneo vuoto di potere.

Emma Moro

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