Discriminazione e razzismo, gli sbagli della società contemporanea

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Il mondo cambia, ma non gli uomini

 

La xenofobia è una vera e propria paura di ciò che è diverso, strano o non conosciuto. Gli sbagli e le ipocrisie di una società chiusa.  

Troppe volte questa paura sfocia in vere e proprie forme di razzismo e discriminazione verso coloro che non rientrano nello stereotipo di della “normalità” (ma alla fine, che cosa è che è normale?). Si dovrebbe riflettere sul fatto che, anche in noi che ci consideriamo aperti e tolleranti, a volte, si può riscontrare un sentimento di stupore o di paura verso lo sconosciuto.

Si crede di pensare con la propria testa ma, purtroppo, non è così. Tutto ciò in cui crediamo, ciò che percepiamo è condizionato dal modo, dal luogo e nel tempo in cui si vive.

Infatti molti paesi, anche se idealmente laici e aperti nei riguardi di ciò che è “diverso”, non lo sono per niente. Esempio: in Italia si possono trovare diverse leggi, proposte e anche atteggiamenti che possono essere considerati razzisti. I recenti decreti (approvati e in via di definizioni) sulle classi ponte, sulle tasse, sempre maggiori, sui permessi di soggiorno ecc. Al contrario molti pedagogisti ritengono che la separazione dei bambini stranieri da quelli italiani non sia il miglior modo per farli integrare nella nostra società, soprattutto se in una classe finissero solo bambini Romeni, Albanesi, Egiziani … che lingua dovrebbero parlare?

Gli italiani sono stati e sono tutt’ora un popolo di immigrati: perché ora si dovrebbe impedire ad altri popoli di compiere questo processo? Il fatto più preoccupante è che molti, a causa “dell’istupidimento” di massa operato dalle televisioni, sono arrivati al punto di negare agli immigrati un’identità ed una reale possibilità di vita. Non si pensa più al nome di una persona, alla sua storia: per tutti è solo un clandestino, una “cosa” che deve essere rispedita da dove, faticosamente, era riuscita a scappare.

Questo è solo uno dei casi: si potrebbe benissimo citare l’accanimento della polizia quando, commesso un reato, non importa se colpevole o no, se nella zona era presente uno straniero, il colpevole debba essere per forza lui. Si potrebbe citare il “delitto di Erba”, in cui il primo ad essere accusato fu il padre e marito delle due vittime, perché marocchino. Si salvò soltanto perché si trovava in Marocco quando il delitto ebbe luogo.

Parliamo ora della religione nel nostro paese. Costituzionalmente l’Italia è un paese laico, ma quasi, se non sempre, la Chiesa si intromette in faccende che non la riguardano. Potremmo pensare che questo fatto sia anche causato dalla lenta perdita di potere che la sta coinvolgendo, spingendola a dimostrare che, come sempre è stato, la Chiesa costituisce una parte integrante della vita di tutti noi. Ognuno è libero di credere a ciò che vuole, ma quando la religioni pretende di condizionare lo lo Stato, allora si dovrebbe intervenire anche perché dalla Chiesa ci si aspetta un atteggiamento di tolleranza e di accoglienza verso le diversità. Anche questo si rivela alla fine un circolo vizioso, dal quale non è possibile uscire, ma finché non faremo qualcosa saremo succubi di una società chiusa e razzista.

Un altro esempio: “Torino Lavora, Roma Divora?” …  molta gente, ha assunto un atteggiamento negativo verso il sud Italia.Appare chiaro che uno degli incipit del razzismo consista nel fatto di attribuire delle etichette.

La discriminazione e il razzismo sono il cancro dell’umanità e come tali andranno eliminati, a causa di un mondo che cambia e che cresce, sempre più aperto a lontani orizzonti.

Vorrei concludere, dicendo che ammiro coloro che camminano a testa alta sul tragitto che hanno scelto, vivendo e lasciando vivere, sorridendo ai problemi e alle diversità, accettandole e credendole solo come uno dei migliori fiori variopinti in un campo estivo, considerando ogni fiore unico e irripetibile, magnifico per la sua diversità. Voi vorreste un prato di sole margherite???

Alessia Frola (1C)

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