Parole vuote, parole sbavate, parole piene

Tempo di lettura: < 1 min

braoMi sveglio. Che ore sono? Ah, le tre… bene! Ho ancora tre ore e mezza di sonno. Mi sveglio: ora sono le quattro. Adesso le quattro e mezza. La quinta volta che mi sveglio è a causa di un cauchemar, torno a dormire. La sveglia – quella vera – suona, ahia

Non ho energie, colo giù dal letto e non ho nemmeno la forza di parlare. Soffoco. Qualcuno mi aiuti! Andate via, tutti! Mamma! Grido ancora e ancora, parole vuote. C’è una mano, una mano scheletrica, affilata come un rasoio, callosa, è dentro di me. Mi afferra, strizza, tira, cambia l’ordine e mi fa assumere forme strane.

Eccomi: non sono io. 

Uno sbuffo, poco più d’un ombra: una parola sbavata. Colo. In me qualcosa non vive più.

 

Part de mon âme

Est partie avec toi

Si elle a soif

Laisse-la en paix

Si elle a faim

Laisse-la mourir

Mais qu’elle ne puisse

Mourir avant toi

Qu’elle n’expérience

Une vie sans toi

Stella Camilla Brao

302610cookie-checkParole vuote, parole sbavate, parole piene