Una giornata al CUS

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IMG-20250327-WA0001Il mese di maggio, per i ragazzi del quinto anno di liceo, è il mese più delicato dell’intero percorso scolastico. Questo vale soprattutto per gli studenti del Classico Europeo che si ritrovano non solo a dover preparare interrogazioni e simulazioni di ogni tipo in vista dell’Esame di Stato, ma che devono anche vedersela con i loro tre rientri settimanali. Sì, tre rientri: la necessità di sistemare 13 materie in orario curricolare rende obbligatorio un terzo pomeriggio, il lunedì, che si aggiunge ai due abituali. Canonicamente tocca a Scienze motorie, un po’ di attività fisica è sicuramente più leggera di una traduzione pomeridiana di Tacito, ma, di fatto, una materia che gli studenti poco propensi a un pomeriggio di fatica in più ritengono sacrificabile. E, in fondo, se proprio devono balzare, meglio che balzino Scienze motorie che Latino. E così questa situazione crea diversi incomodi sia alla docente, impossibilitata a portare avanti la sua materia con una certa continuità, sia agli studenti, che si trovano a saltare le lezioni (si spera solo per necessità), ma che vanno incontro a un accumulo di assenze e a possibili ripercussioni sul voto di condotta.

Per tentare di risolvere il problema, la 5B, coordinata dalla prof.ssa Isabella Scursatone, ha deciso di organizzare, con l’autorizzazione della Rettrice e sulla scia di un progetto simile messo in piedi già lo scorso anno, una giornata dedicata all’attività sportiva. Un’idea che presenta un doppio vantaggio: dieci ore consecutive, condensate in un giorno solo, strutturate su sport e teoria diversi, non solo permette alla docente di avere a disposizione tutta la classe in modo omogeneo, ma, soprattutto, permette agli studenti di svolgere cinque “rientri pomeridiani” in un colpo solo. 

L’ambiente scelto è stato quello del CUS di via Panetti 30 e, nelle settimane precedenti, la classe è stata divisa in vari gruppi, ognuno con un suo compito organizzativo: media, teoria, location/attrezzi, sicurezza, tennis, calcio a 5 e atletica. L’attività è stata svolta il 29 marzo, ed è cominciata con una lezione di golf tenuta da Luca Cantarella, istruttore della Federazione Italiana Golf, al termine della quale è stato possibile per gli studenti provare a cimentarsi in uno sport erroneamente il più delle volte considerato noioso e d’élite. I Tiger Woods della domenica si sono poi cimentati in un torneo di calcio a 5: 4 squadre miste che, più del prendere a calci un pallone, si sono prese a pallonate (senza nulla togliere ai pochi professionisti che si sono battuti per la gloria della propria compagine). Poi il pranzo, dopo il quale c’è stata la lezione teorica sui benefici dell’attività fisica: un momento mistico in cui, tra sbadigli trattenuti e posture da contorsionisti pur di trovare una posizione comoda sulla sedia, gli studenti hanno scoperto che sì, muoversi fa bene. La giornata si è poi conclusa con le attività di tennis e di atletica: sul campo da tennis, colpi degni di Wimbledon si sono alternati a palline che prendevano le più disparate direzioni, in un’epica battaglia tra racchette e gravità. L’atletica, infine, ha visto nascere velocisti degni di Bolt, almeno nei primi cinque metri, seguiti da una camminata contemplativa e da un finale gloriosamente sudato.

Ridurre tutto a una sola giornata sarebbe però ingiusto. Quella che inizialmente sembrava una semplice alternativa alle lezioni di scienze motorie, si è rivelata un percorso complesso e stimolante, che ha preso il via molto prima del 29 marzo  e ha continuato a coinvolgere gli studenti anche dopo. Non ci siamo limitati ad apprendere concetti legati a sport e salute: abbiamo sperimentato il lavoro di squadra, la gestione del tempo e l’importanza dell’organizzazione. Seppur con l’aiuto della docente, ci è stata affidata la conduzione dell’intero progetto, dal primo passo fino agli aspetti più operativi, con l’obiettivo di consegnare anche una sintesi finale che riflettesse l’esperienza vissuta.

Ringraziamo quindi come classe il CUS di via Panetti per aver messo a disposizione gli spazi e il personale necessario alle attività e la professoressa Scursatone, il professor Pizzala e la Rettrice per aver reso possibile questa esperienza, sperando che questa possa essere vissuta anche dalle future quinte che si troveranno nella nostra situazione. 

La classe 5B

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