Al Circolo dei Lettori … in compagnia di Lewis Carroll

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Lunedì 30 novembre ci siamo recati, insieme ad alcuni ragazzi della 3D in via Bogino al Circolo dei Lettori. Appena entrati siamo saliti per uno scalone ricoperto da un tappeto rosso che ci ha portati in una stanza con i muri bianchi nella quale ci hanno indicato la strada per raggiungere la sala dell’incontro. Non abbiamo avuto molto tempo per visitare quel luogo, ma dalle poche stanze che abbiamo attraversato prima di giungere alla sala in cui ci sarebbe stata la conferenza, abbiamo avuto l’impressione di trovarci in un vero e proprio castello. I sontuosi soffitti sono decorati con bellissimi affreschi e i muri sono affiancati da enormi specchi e decorati con moltissimi altorilievi dorati che aggiungono maestosità all’ambiente. Abbiamo attraversato due stanze prima di arrivare nella “sala musica” . Questa è più piccola delle stanze precedenti ma non meno sontuosa; i muri sono ricoperti da una tappezzeria gialla che si intona alle cornici dorate di alcuni  ritratti e  decorazioni .

Una volta  sistemati tutti su comode poltrone rosse, un professore di filosofia ha cominciato a parlare di un romanzo apparentemente semplice: “Alice nel paese delle meraviglie”.

Apparentemente semplice perché da questa storia sono stati sviluppati alcuni temi abbastanza complessi come la crescita di ognuno di noi da cui ne consegue un cambiamento.

Alice infatti viene vista come la rappresentante di tutti noi che cresciamo e che facciamo durante la vita molteplici incontri e trovandoci in situazioni che modificano il nostro modo di pensare e quindi la nostra concezione della realtà. Lewis Carroll in questo romanzo tende a mescolare la realtà con il sogno, facendoci così capire che dipendono l’una dall’altra .

Attraverso alcune metafore, il professore, ci ha illustrato questo concetto. Ha utilizzato il rapporto tra legge e libertà facendoci ragionare sul fatto che la legge potrebbe limitare la libertà ma è anche grazie ad essa che la libertà può esistere. La libertà senza la legge infatti non sarebbe più considerata tale e si auto-annienterebbe. Ciò significa che la legge ha la funzione di guidarci e senza di essa ci perderemmo; le leggi possono essere quindi considerate le nostre cornici mentali e culturali.

Un’altra metafora usata è stata quella del rapporto tra mappa e territorio in cui la mappa funge da riduttore di complessità e rende più semplice lo spostarsi nel territorio.

All’interno del romanzo, Carroll racconta il percorso di crescita di Alice, che, confrontandosi con i vari personaggi, espande le sue cornici mentali assumendo la capacità di mutare il suo atteggiamento a seconda della situazione in cui si trova. Un’altro argomento trattato durante la conferenza riguardava il secondo libro di Carroll sulle avventure di Alice, “Attraverso lo specchio”. In questo testo lo specchio è considerato lo strumento che la protagonista usa per conoscere se stessa; attraverso di esso infatti è in grado di entrare in un altro mondo fatto di sogni e di creature al limite dell’assurdo.

Il professore ci ha spiegato come ogni cosa da cui impariamo può essere considerata uno specchio e lo stesso oggetto viene usato da noi per conoscere noi stessi. Abbiamo quindi una visione del nostro essere e di ciò che ci circonda perennemente mediata da qualcosa, e mai puramente reale.

 

 

Julia Robin (2B)

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