Cari prof, vi vogliamo troppo bene!

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 Da quando esiste, l’Umbertimes è stato per tutti gli studenti del Convitto fonte di interessantissimi spunti di riflessione e di meditazione. Nonostante il giornalino sia arrivato alla sua terza uscita, però, un argomento considerato (tacitamente) da tutti gli alunni della massima importanza non è ancora stato trattato. Per quanto mi sia sforzato non ho trovato un articolo che definisca in maniera cristallina il rapporto che c’è fra la classe ed i professori, e questo articolo si propone di colmare la lacuna, nonostante questo voglia dire rivelare un segreto di Pulcinella  molto scomodo per tutto l’apparato scolastico.

Ciò che tutti i lettori ignorano, infatti, è che non stare attenti durante le lezioni non è solo lecito, ma che seguire sarebbe una spudorata mancanza di rispetto nei confronti del docente.

 

Iniziamo col dividere i professori in due categorie: quelli che insegnano solo in vista della busta paga e quelli veramente interessati alla propria materia e che “lasciano” qualcosa anche dal punto di vista umano.

Nel caso la classe abbia a che fare con docenti della prima categoria è naturale che essa segua superficialmente, trattando la materia allo stesso modo in cui la tratta il professore, in una generale aria di indifferenza.

Qualora invece la classe si trovi ad avere un’ora di lezione col docente che ama la propria materia e che si impegna a farla amare manifesteranno un comportamento diverso. Gli studenti, infatti, ameranno il proprio professore, che li fa sentire a loro agio, comportandosi con loro quasi come un padre. Ora, quando gli alunni hanno a che fare con una persona che stimano, escono dai rigidi schemi imposti dal regolamento scolastico e si comportano in maniera meno ortodossa ma più personale e sicuramente molto più carica di rispetto.

Non seguire, quindi, nasce dalla volontà di manifestare al professore l’affetto che si ha per lui, dimostrando di essere interessati al professore anche da un punto di vista umano, e non solo professionale. Se inoltre gli studenti dedicati a tale compito non eccellano nella materia in questione è un segno della loro onestà: essi non vogliono abusare della posizione privilegiata (si è più “vicini” al professore, infatti) nella quale si trovano, rispetto ad altri compagni destinati a far avanzare la classe.

Il fatto poi che il docente accetti tacitamente questa manifestazione d’affetto è un ulteriore segno della sua grandezza d’animo. Se si accorgesse che qualcuno non segue e l’obbligasse a seguire, dimostrerebbe automaticamente di essere interessato solo alle fredde nozioni  che ripete, dando in questo modo dell’ ”incompetente” a sé stesso.

Comunque, visto che l’interesse di ogni bravo studente è manifestare affetto al proprio professore, è naturale che ci sia sempre qualcuno che non segue durante le lezioni, visto che nessun alunno vorrebbe dare al proprio docente della “testa di pigna”…

Andrea Gallo Rosso (4A)

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