I misteri della musica

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Una vita, una battaglia.

 <<…ho dovuto presto isolarmi, vivere in solitudine. Ogni tanto ho ben cercato di superare tutto ciò, ma l’esperienza doppiamente mortificante del mio cattivo udito mi ha duramente richiamato alla realtà, come avrei potuto dire agli uomini: parlate più forte, gridate perchè son sordo; come poter confessare la debolezza di un senso che dovrei possedere molto più degli altri…>> (testamento Heiligenstadt)

  

Così, il più famoso musicista di tutti i tempi, ammise la sua sordità. Ludwig Van Bethoveen, nato a Bonn il 17 Dicembre 1770  e morto a Vienna il 6 Marzo 1827, riuscì a nascondere il suo segreto per tutta una vita. Ragazzo di grande intelligenza e talento, si esibì pubblicamente per la sua prima volta all’età di soli 8 anni, a Colonia. Da quel momento lo attese una vita piena di successi e di avventure ma anche di spiacevoli dolori. Ebbene la sua carriera venne compromessa dalla malattia più spiacevole che può colpire un musicista: la sordità. Così iniziò a impazzire e ad isolarsi. Incominciò dapprima a discutere e poi ad avere seri litigi, per esempio con i padroni di casa, tanto che venne cacciato varie volte. Si allontanò dalla società, non partecipò più a feste e cerimonie e poco a poco venne inviso alle persone. Eppure non ne parlò quasi con nessuno. Tuttavia la sua bravura era talmente eccezionale che la malattia non riuscì a fermarlo.
Difatti aveva una tale capacità compositiva che, nonostante fosse sordo , riusciva ad armonizzare nella sua testa molti suoni e sapeva l’effetto finale delle sue composizioni. Inoltre fece segare le gambe del pianoforte per cercare di percepire i suoni con le vibrazioni che gli pervenivano dal pavimento.
Però non tenne mai il segreto con l’amatissimo nipote Karl van Bethoveen, caro a lui come un figlio.
Nelle lettere che gli scrisse intorno al 1825, scopriamo che Bethoveen era anche afflitto da una grave malattia ai polmoni, che due anni dopo gli procurò una morte lenta e dolorosa.
Le vie respiratorie erano bloccate dal catarro e ciò peggiorò la sua sordità e le sue condizioni di salute.
Iniziò a stare male, a non mangiare, a non scrivere e pian piano diventò sempre più magro e la sua pelle prese un colore giallastro.

Tuttavia anche i suoi più cari amici non riuscirono a comprenderlo per tutta la vita e non scoprirono il suo segreto più grande: il suo tormento.

Ma ciò che più straziante è che tutto venne scoperto all’apertura del testamento di Heiligenstadt, quando ormai era troppo tardi per sostenerlo e aiutarlo.

Era un musicista: non era accettabile che fosse sordo per cui, per non rinunciare ciò che a lui era più caro, decise di rinunciare alla sua stessa vita.

Questo è un esempio di uomo, di un grande uomo, che fu poi seppellito in una fossa comune, piena di disinfettanti e polveri varie, in quanto si pensava che la sua malattia, frutto della sua insolenza, potesse essere trasmessa, come se l’avesse colpito la peste.

 

Bozzalla Carola (1C)

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