La nuova qultura!

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Negli ultimi giorni su YouTube impazzano video che riportano le “migliori” risposte regalateci da alcuni candidati durante le selezioni per partecipare al Grande Fratello 10: una più sconcertante dell’altra. Le risposte vanno da: ‘’Il mio personaggio storico preferito è Maldini’’ a “Il viaggio più interessante che ho fatto è stato a L’ONDRA” passando per affermazioni quali “Barista si scrive con due ‘r’” e “Berlusconi è il presidente della Repubblica”. Queste risposte indubbiamente fanno sorridere, ma al tempo stesso indicano un vertiginoso crollo del livello culturale, dell’interessamento politico e dell’ alfabetizzazione di buona parte della popolazione italiana. Certo che nella società contemporanea, dove anche per svolgere i lavori più umili, presto sarà necessario un titolo di studio di scuola superiore, è preoccupante rendersi conto che parte di nostri concittadini ignori le regole fondamentali della grammatica e non sia minimamente informata sulla realtà sociale e politica che la circonda. Non c’è dunque da stupirsi che l’Italia sia solo al quarantottesimo posto nella classifica mondiale del livello di alfabetizzazione della popolazione dopo stati quali Cuba, Kazakistan o, ancora, Trinidad e Tobago. Senza nulla togliere a queste nazioni, noi non dovremmo avere un livello culturale leggermente più elevato, partendo anche solo dal presupposto che, insieme alla Grecia, il nostro bel Paese è stato la culla della civiltà occidentale?!

Sempre più frequentemente i giovani compiono gravi errori di grammatica e di sintassi dicendo, o ancor peggio scrivendo, frasi quali “A me mi piace” o impiegando il “Te” invece del “Tu “  come soggetto delle frasi o, ancora, dimenticandosi l’acca o gli accenti un po’ ovunque facendo sì che, per citare Gianni Rodari, “per colpa di un accento un tale di Santhià credeva d’esser alla meta ed era appena alla metà”, trasformando così i loro scritti in una vera e propria ecatombe della lingua italiana. C’è da aggiungere, comunque, che questi errori non sono compiuti solamente dai giovani perché, oramai, la grammatica si sta trasformando in un accessorio facoltativo conosciuto solo da una parte della popolazione, decidete voi se minoritaria o maggioritaria.

Un altro fatto sconcertante emerso da queste interviste, riportate da Massimo Gramellini nel “Buongiorno” de La Stampa di uno di questi ultimi giorni, è che anche le carenze culturali dilagano a macchia d’olio. Dunque non c’è da stupirsi se qualcuno interrogato di storia risponde, seriamente, che gli ebrei dai campi di concentramento furono liberati da Achille o indica sulla cartina muta dell’Italia la Sicilia dicendo che si tratta del Piemonte. In fin dei conti l’aumento dell’ignoranza è direttamente proporzionale alla diffusione della televisione commerciale, in cui i personaggi resi protagonisti “per un giorno” indubbiamente non sono andati “a sciacquare i panni in Arno” e, infatti, le più becere cadenze dialettali predominano, facendo sì che costoro si esprimano tendenzialmente come uomini delle caverne. C’è ancora da dire che, in ogni caso, questi terrificanti esempi di “come stiamo regredendo” hanno indici di ascolto nettamente superiori a quelli dei cosiddetti programmi culturali (non a caso dai palinsesti delle reti televisive sono scomparse ormai da tempo la prosa o la commedia lasciando sempre più spazio a reality show e cabaret). Ora, non metto in dubbio che siano pochi coloro che hanno voglia di seguire questi spettacoli, ma almeno guardassero un bel film o leggessero un buon libro invece di guardare come gli individui possano rendersi ridicoli solo per avere i loro “cinque minuti di notorietà”! Quelli dei provini del Grande Fratello sono indubbiamente alcuni degli esempi più eclatanti del livello di ignoranza raggiunto nel nostro Paese, ma di persone come i grandi fratelli l’Italia è piena. Ed è ancor più triste il fatto che i più nemmeno si accorgono che il proprio livello culturale è paragonabile, se non addirittura inferiore, a chi ha frequentato le scuole elementari una sessantina di anni orsono! E pensare che proprio alcuni di costoro, uomini o donne, ambiscono o rivestono cariche importanti per funzione o notorietà, ma potrebbero avere sicuramente solo un brillante futuro come saltimbanchi (sempre che sappiano cosa significhi)!

 

Carlotta Monge (3C)

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