Un viaggio nella “calda” isola degli agrumi

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Foto di Claudia BrizziIncontro alle ore 7:40 all’aeroporto di Caselle. Siamo tutti molto assonnati, ma pronti per partire.
Le classi partecipanti sono la IE e la IF, accompagnate dai professori Margutti, Capello, Busteri e Staniscia.
Partenza dell’aereo ottima e arrivo in anticipo.
Prima impressione? Vento, molto vento.
All’aeroporto un pulmino ci accompagna nella città di Acitrezza, dove, una volta ritrovati nella spiaggia della bella Sicilia, ci arrampichiamo spericolati su enormi rocce nell’acqua.
Il tempo per mangiare non è molto, ma noi alunni siamo puntuali, ripeto, noi alunni!
Davanti al Museo della Casa del Nespolo, che sfortunatamente troviamo chiusa, la professoressa Staniscia ci allieta con differenti versi del famosissimo “I Malavoglia” di Giovanni Verga.
Il tempo continua a peggiorare, infatti verso il tragitto per Taormina, piove.
Nel pomeriggio andiamo a visitare la città dove vediamo il grande tempio e un paesaggio meraviglioso, evidenziato da un arcobaleno e dal profumo delle piante bagnate di pioggia.
La giornata stata lunga e, una volta arrivati nel primo hotel, c’è ancora un contrattempo: le stanze delle ragazze della E sono da tre anziché da quattro.
Dopo qualche dubbio però troviamo la combinazione giusta .
Cena alle 8:15 e poi tutti ad Ortigia, a piedi e con il vento!
La città quella sera è un po’ vuota, ma riusciamo comunque a gustarci un gelato.
Il gusto che vince è quello del “puffo”!
Stanchi, ma contenti andiamo a dormire.
Sabato 16 Marzo. Colazione alle 8:30 e alle nove pronti nella hall per visitare Siracusa.
Il tempo questa volta è dalla nostra parte e per fortuna non c’è vento.
La giornata si svolge in compagnia di Salvo, la guida siciliana che abbiamo conosciuto nell’anfiteatro di Siracusa. Le spiegazioni sono molto interessanti.
Nell’anfiteatro decidiamo di fare una foto tutti insieme, un povero omino si è offerto volontario, così da passare un quarto d’ora tra macchine fotografiche diverse e noi sorridenti.
Dopo aver visitato la cattedrale in Piazza Duomo facciamo un’abbuffata di arancini, cannoli, cassate e gelati; tutto buonissimo!
Fino alle 16 siamo liberi, allora alcuni ragazzi della IE si cimentano in una partita a frisbee davanti al porto.
Prima di tornare in hotel visitiamo il museo di Siracusa, dove possiamo ammirare moltissimi quadri, tra cui “L’annunciazione 1971” di Antonello da Messina.
I professori vogliono portarci a vedere il lago di Ciane, ma ha già chiuso, così torniamo in albergo e stiamo fino all’ora di cena.
Alle 22 i professori decidono di portarci in un ristorante con karaoke dietro l’angolo.
Siamo tutti sorpresi dall’atmosfera del luogo. Prima di andare via però, Luca e Ludovica ci fanno ascoltare “Il gatto e la volpe”! Anche questa giornata splendente è trascorsa!
La mattina seguente facciamo colazione alle 8:30 per poi dirigerci verso Agrigento con due ore e mezza di pullman.
Per concludere bene il soggiorno in quell’hotel qualcuno dimentica anche le chiavi in camera, cosicchè da rimanere chiuso fuori.
Il tempo verso Piazza Armerina sembra buono. Arrivati lì il giro è lunghissimo, ma per fortuna le nostre guide personali sono bravissime.
Il tempo è ottimo e visto che il sole splende fuori, le luci nelle nuove camere hanno deciso di non funzionare.
Passiamo una mezz’oretta sperando che ritorni.
All’ora di cena facciamo una scorpacciata di pasta panna e pomodoro e in più assaporiamo il creme caramel.
Ad Agrigento i professori decidono di portarci a fare una passeggiata molto “istruttiva” per poi cadere in un sonno profondo, prima di alzarci alle 7.
Segesta: partenza alle 8:30, il viaggio è lungo, perciò prima di arrivare nella città, ci portano in un paesino quasi abbandonato, distrutto dal terremoto nel 1968, la città di Gibellina.
Lì possiamo ammirare l’arte moderna di diversi artisti che hanno contribuito a ricostruire la città con monumenti contemporanei e allegri.
Arrivati a Segesta all’ora di pranzo scopriamo che l’unico bar aperto della zona ha terminato tutto, così andiamo a mangiare in un ristorante dove gustiamo una ricca pasta al pomodoro e pancetta.
Tornati sul sito iniziamo la lunga salita verso in teatro di Segesta.
Il percorso verso la prima tappa è stancante, ma riusciamo ad arrivare in cima.
Qui ammiriamo il teatro e l’agorà, dove il professor Capello ci illustra la situazione ai tempi dei Greci.
Il sole sta calando, ma facciamo in tempo a visitare il grande tempio di Segesta; maestoso, imponente e l’unico rimasto in piedi ancora oggi.
L’ultima sera è la migliore: l’hotel è incredibile, scavalcando dai balconi si può ammirare il mare e in più abbiamo tutti le camere situate al piano-terra.
Dopo cena, quasi tutti i ragazzi passano un’oretta nella discoteca situata nell’albergo, aperta in “nostro onore”, altri invece sfruttano la luce della luna e della freschezza dell’acqua marina per tuffarsi nel limpido mare siciliano.
Poche ore dopo arrivano anche gli altri, cosi da congelare tutti insieme nel bagno di mezzanotte.
La mattina prima della partenza andiamo a visitare il “Giardino di Monreale”; è soleggiatissimo e c’è un’ottima vista.
Prima però passiamo dalla cattedrale dove ammiriamo mosaici e statue meravigliosi che ci lasciano a bocca aperta!
Dopo il giro ci fermiamo a comprare i souvenir da portare ai nostri parenti: bocce di neve, libri, cartoline, ma soprattutto cannoli, arancini e biscotti alle mandorle che hanno un gran successo.
All’aeroporto fa veramente caldo; sfortunatamente non abbiamo avuto la possibilità di visitare la città di Palermo, che dev’essere veramente interessante.
Il viaggio in aereo si svolge velocissimo, arrivando puntuali a Torino.
Qui riabbracciamo i genitori e le sorelle, salutiamo gli amici e i professori ringraziandoli della bellissima gita.
In Sicilia abbiamo conosciuto nuovi posti, visto templi e opere artistiche, scoperto, ma soprattutto ci siamo conosciuti meglio tra classi, abbiamo riso, scherzato e sognato!
È stato un viaggio che non scorderemo mai !

Claudia Brizzi (1E)

foto di Claudia Brizzi

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