Una classica scuola statunitense?

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Sì, anche la Sand Creek High School di Colorado Springs è una di quelle scuole statunitensi che si vedono nei film.

Si accede attraverso un grande campus e c’è un grande parcheggio all’interno, in cui molti dei cosiddetti “junior” o “senior”, muniti già di patente, posteggiano la loro auto. Attorno alla struttura ci sono i campi sportivi. Ovviamente non si può smaltire l’immensa quantità di snack consumata durante l’arco della giornata senza attività fisica. Gli sport sono softball, tennis, calcio, cross-country, (la nostra “atletica leggera”) pallavolo, basket e football (lo sport principale). Ogni giocatore dà sempre il meglio di sé per rappresentare la scuola e la sua mascotte, lo scorpione. Si può trovare persino la squadra di cheerleading, le cui cheerleader non sono così snob come mostrate nei film; cercano solamente di tirare fuori la versione migliore di se stesse, al fine di “diventare il compagno di squadra che ogni persona vorrebbe”, come ripete sempre la coach per incoraggiarle e motivarle.

Una volta entrati nell’edificio si trova l’enorme palestra, con il pavimento di un lucidissimo legno, le tribune divise per anno a lato e i segnapunti alle pareti. Viene usata per assemblee, partite di basket e l’attesissimo homecoming, ovvero il ballo che simboleggia il ritorno e l’inizio della scuola. Procedendo per il lungo corridoio, superato l’auditorium che ospita gli spettacoli di teatro e le aule in cui si esercita la banda della scuola, ci si ritrova nella cafeteria, la mensa attrezzata con tavoli rotondi frequentati dai gruppi, più o meno fissi, di studenti che condividono un’attività comune. C’è chi gioca a carte, chi fa i compiti, chi balla a ritmo dell’americanissima rap music, chi chiacchiera allegramente o chi, più o meno felicemente, sta da solo, magari con le cuffiette inserite saldamente nelle orecchie.

Lasciata l’area dedicata alle attività più piacevoli, si attraversa un altro lungo corridoio, sul quale si affacciano tutte le classi. Il pavimento è quasi interamente coperto dalla moquette, che porta i colori della scuola: silver, cardinal e blue navy. Alle pareti sono allineati gli armadietti stretti, alti e difficili da aprire; ci si possono conservare i libri o gli zaini per gli allenamenti. Si cambia aula per ogni lezione, ma si hanno cinque minuti di intervallo per farlo: è impressionante come, nonostante tutti i ragazzi della scuola si riversino nei corridoi, non succedano spiacevoli incidenti, come invece ci si potrebbe aspettare. Tutto è esattamente come sul grande schermo… o quasi. C’è qualcosa infatti che al cinema si vede solo di sfuggita. L’elemento più emblematico è sicuramente l’orgoglio e l’amore per la propria patria, manifestato in diverse forme. Per esempio, in ogni stanza si trova una bandiera a stelle e strisce. Oppure tutti devono frequentare la classe di American Government, durante la quale si trattano gli argomenti di attualità fra i più controversi e salienti, e si studia l’origine, la composizione e l’organizzazione del governo statunitense. O ancora, alle nove puntuali ogni studente, professore, operatore scolastico o segretario interrompe ciò che sta facendo per guardare la bandiera e, con la mano destra sul cuore, recitare: “I pledge allegiance to the Flag of the United States of America, and to the Republic for which it stands, one Nation under God, indivisible, with liberty and justice for all”. Semplicemente, il giuramento di fedeltà alla bandiera.

Questo forte e ostentato patriottismo si ritrova anche, ma in proporzione ridotta, nel senso di appartenenza alla scuola e nella sua mascotte. Ad esempio ogni venerdì c’è il Sand Creek Pride, giorno in cui ogni studente o professore è invitato a indossare una maglietta che rappresenti la scuola.

Studiare all’estero per un anno è sicuramente il regalo migliore che i genitori possano fare ad un adolescente cursioso del mondo. E la Sand Creek High School non è solo una bella carta da pacco, ma riserva anche sorprese che fanno crescere giovani personalità pronte a cooperare e vivere la comunità.

Iris Sanna, corrispondente dagli Stati Uniti d’America

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