Questa è stata una domanda che ho trovato nel mio compito di italiano e che mi ha fatto riflettere molto. Come facciamo a dimenticare una persona? E perchè alcune volte, al contrario, non riusciamo a dimenticarcene?
Una persona non può, del tutto, dimenticarne un’altra, soprattutto se questa ha un profondo impatto. Sono le persone per le quali proviamo i sentimenti più intensi, quelle che si imprimono nella nostra memoria.
Il cuore e la mente lavorano in simbiosi, un po’ come la leggenda dell’invisibile filo rosso del destino, che lega due persone indissolubilmente anche se distanti.
Non importa, allora, se il ricordo è ormai lontano, perché il cuore lo farà ricongiungere con la mente.
Soprattutto in un amore che finisce non a causa nostra, succede addirittura che, piuttosto che dimenticare qualcuno che ci ha fatto soffrire e, quindi, cancellarlo, lo ricordiamo pur consapevoli della sofferenza che abbiamo provato. In fondo, per non accettare la perdita, siamo disposti a rivivere il dolore per illuderci di non averlo veramente perso.
A questo punto, potremmo quasi dire che, quando dimentichiamo qualcuno, forse accade perché non è poi stato così importante per il nostro percorso di vita. Questo potrebbe valere in ogni relazione, che sia d’amicizia o d’amore.
Vale per tutti? O solo quando si è giovani e le emozioni si sentono di più? E da adulti?
Avendo già vissuto gran parte della loro vita e avendo già incontrato difficoltà e delusioni gli adulti possono essere più cinici nelle loro relazioni.
La vita è breve, perché non ci dovremmo legare agli altri?
Penso sia meglio dimenticare il ricordo che la persona anche se poi quando sentiremo quel nome il ricordo riaffiorerà alla mente.
Quando la persona a noi cara ci ritornerà in mente i nostri occhi brilleranno di felicità e in pochi minuti avremo già ripercorso tutti i ricordi di giorni, settimane, mesi o addirittura anni.
Alcuni studi hanno decretato che i capelli mantengono i ricordi: è proprio così? È bello pensarlo, anche se non si trattasse di una verità scientifica, e credere quindi che forse è per questo che, quando le donne si tagliano i capelli, sono sempre tristi, perché è come se tutti i loro ricordi scomparissero.
Penso che i ricordi si possano ritrovare nei luoghi, nelle azioni, nelle abitudini di quella persona, o perfino nei nomignoli che ci dava.
I ricordi non devono scomparire perché la nostra intera vita è basata sui ricordi: se quelli spariscono, sparisce anche una parte di noi.
Il ricordo è l’unico paradiso da cui non possiamo essere cacciati, non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
Nella vita, una volta fatta un’esperienza, ciò che conta non è quello che è successo ma quello che ricorderai. Personalmente non ritengo indispensabile essere sempre ricordata dalle persone; mi basta che sia io a ricordarmi di loro.
Ci sono molti ricordi di persone che ormai non fanno più parte della mia vita e che rimpiango, sperando sempre che ritornino quando meno me lo aspetto.
La sera tutti i ricordi riaffiorano alla mente: sdraiata a letto, immersa nel buio, rivivo tutti i ricordi, uno ad uno, soffermandomi su ogni piccolo dettaglio.
Quando ripenso ai ricordi più “seri” provo sempre tristezza perché alcune persone mi mancano così tanto che credo di non farcela a sopportare la loro assenza.
È inevitabile che alcuni ricordi portino con sé tristezza e malinconia: è triste ricordarsi di persone ormai perdute, aprire gli occhi e pensare di affrontare un nuovo giorno “accontentandosi” del loro ricordo, rivedendo queste persone nei ricordi ma con la consapevolezza di non conoscerle più veramente.
Il nostro cuore però non può trattenere tutti i ricordi e alcuni li lascia andare, li nasconde nei suoi recessi, senza però mai cancellarli. A volte ci passi sopra, altre volte attraverso. A volte guardi indietro e fai ciò che la vita imporrebbe di fare: prosegui il tuo cammino e guardi avanti, ma quello che è passato nel cuore rimane nel cuore, magari attutito e quasi impalpabile, ma vivo.
E quando i miei amici mi dicono di smettere di ricordare una persona, mi viene sempre da pensare: ma che ne sanno gli altri…
Alessandra Boccardi Fracassi