C’è speranza

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sulisNel saggio, “Moniti all’Europa”, e in particolare nel capitolo “Attenzione, Europa!”, Thomas Mann solleva questioni fondamentali che risuonano fortemente nell’era contemporanea in cui la cultura di massa e l’abbondanza di informazioni hanno plasmato radicalmente il nostro modo di pensare e agire.

Ciò che Mann critica è proprio la superficialità culturale e la mancanza di responsabilità individuale in favore di una cultura di massa priva di qualsiasi profondità. Questo è un argomento rilevante oggi a causa dell’abbondanza di informazioni con cui rapidamente entriamo in contatto, coniugato con la tendenza alle interazioni sociali e culturali frivole.

Prova, inoltre, a combattere il dilagare della menzogna e tenta di difendere la verità: sottolinea la sua importanza come fondamento della vita e della società. Queste correnti rappresentano una minaccia per la democrazia e la stabilità sociale. Si potrebbe dire che, nell’era della disinformazione e della manipolazione mediatica, questo messaggio è di grande attualità e stimola una riflessione importante.

La cultura dell’irriflessività, denunciata da Mann, è oggi amplificata dai social media e dalla nostra dipendenza dalla gratificazione istantanea. La ricerca di approvazione ha sostituito la ricerca di conoscenza e significato, lasciandoci intrappolati in una condizione di consumismo sfrenato.

Le informazioni vengono distorte e manipolate per adattarsi a narrazioni predefinite, alimentando la disinformazione. La sfida è proprio trovare la verità tra mille informazioni contrastanti, andare più a fondo, un compito sempre più difficile data ormai la propensione ad accontentarci delle conferme anziché mettere in dubbio le nostre convinzioni.

Tuttavia, c’è speranza: il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza di queste sfide. Possiamo infatti iniziare a coltivare una cultura basata sulla verità, sulla responsabilità individuale e su valori morali e spirituali. Basterebbe iniziare a informarsi, a partire da fonti attendibili, e iniziare a sviluppare idee personali, basate sui propri principi, senza accontentarsi di riportare semplicemente quelle altrui.

Ciò risuona nel dibattito contemporaneo, specialmente sulla crisi dei valori e sull’importanza di un ritorno all’etica nell’ambito pubblico e privato.

Sono, infatti, temi che riflettono effettivamente sfide affrontate dalla società contemporanea e delle quali è fondamentale partire per “guarire” e ricostruire la nostra civiltà.

Giorgia Sulis

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