Quando la crisi diventa creativa

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Un mese, un solo mese senza comprare, senza spendere e spandere, per qualcuno potrebbe significare una grande sofferenza, eppure per me non è poi così grave, passo tra i negozi, guardo e penso: “ Questo costa troppo … e quest’altro? Anche!”.

È così che, tornando a casa mi dico che probabilmente i miei vestiti, quei miei soliti vestiti, sono molto più di un semplice indumento; sono pezzi della mia storia che accostati tra loro in maniera diversa potrebbero creare un racconto di ciò che sono quotidianamente senza che io apra bocca.

Allontanando quindi, almeno per un buon periodo di tempo, l’idea di spendere per vestiti e riflettendo sul fatto che ormai è tempo di crisi, provo nuovi ed imprevedibili accostamenti, che renderanno felice me e le persone che mi sono attorno per la mia vivacità esteriore ed interiore.

Ogni capo che indosserò sarà un frammento di me e grazie ai tessuti più svariati riconoscerò ogni maglia ed ogni jeans ad occhi chiusi solo grazie al tatto ed al suo odore, e ad ogni sensazione che mi si presenterà.

Questo mio metodo permetterà ad ogni indumento di sembrare sempre nuovo e al mio armadio di sembrare infinito, riuscendo a conservare il più possibile il denaro per i momenti più difficili.

L’utilizzo di indumenti dimenticati nel proprio armadio porta quindi alla riscoperta di sé, ma anche a quella dei valori, in quanto ogni maglia comprata rappresenta dei soldi spesi, ovvero il lavoro e la fatica che stanno alle spalle; ogni capo ricevuto in regalo ricorderà qualcuno a cui si vuole bene e che per te ha fatto un sacrificio, ha speso dei soldi, sapendo che quell’indumento sarebbe stato non solo gradito, ma anche rispettato e quindi trattato con cura.

Forse tutto ciò ci aiuterà a non omologarci, potremmo avere ognuno il proprio stile ed ognuno una propria vivacità nel vestire, saremmo tutti più creativi e meno preoccupati del costo di un capo, saremmo in grado di percepire l’umore di una persona da una semplice maglietta e quanto una persona sia stravagante dai suoi accostamenti.

 

 

Silvia Pettinau (2F)

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