Alieni, amore, psichedelici: delfini

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tugui_fotoI delfini sono animali particolari con caratteristiche comportamentali molto simili (anche troppo!) a quelle dell’essere umano, e circa settant’anni fa i ricercatori iniziarono ad interessarsi a questi cetacei così vivaci e misteriosi.

Margaret Howe Lovatt era una volontaria e assistente in un progetto degli anni ‘60 del Dr. John Cunningham Lilly, finanziato dalla NASA. Lo scopo di Lilly era quello di insegnare ai delfini, animali eccezionalmente intelligenti e in grado di riprodurre suoni umani, a parlare in inglese. Pensava infatti che ciò potesse aiutare a capire come comunicare con specie extraterrestri intelligenti, nel caso fossero mai state trovate. Howe, presentatasi al laboratorio di ricerca dell’isola di Saint Thomas, si offrì come volontaria per insegnare ai delfini a comunicare con gli umani. Nonostante la sua mancanza di formazione scientifica, si rivelò un’abile osservatrice del comportamento animale, e perciò venne scelta per prendere parte al progetto. Iniziò così a vivere nel “Delfinario”, una casa adattata ad ospitare i delfini, insieme a tre esemplari: due femmine, Pamela e Sissy, e l’adolescente maschio Peter. Quest’ultimo era il delfino con cui la volontaria trascorreva le sue intere giornate. Era in grado di imitare la frase “Hello Margaret”, anche se, come testimoniato dalla donna in un documentario della BBC sulla sua vita nel Delfinario, «La M era molto difficile. […] e alla fine lui si rigirò per dirla attraverso l’acqua e le bolle. Lavorò così duramente per dire quella M di Margaret.» Non si ottennero, però, altri risultati durante il progetto. I delfini sono per natura animali particolarmente sociali, ma non si salutano l’un l’altro con una stretta di mano o con un abbraccio. Sono invece soliti assumere atteggiamenti quasi erotici, strofinandosi i genitali a vicenda, indipendendemente dal sesso e senza che avvenga effettivamente alcun tipo di rapporto. Per questa ragione il modo in cui proseguì il progetto non sarebbe dovuto essere motivo di scandalo, cosa che invece avvenne. Il delfino Peter infatti, che al tempo dell’esperimento viveva il periodo della pubertà, manifestò pulsioni sessuali nei confronti di Howe la quale, dopo un periodo di indecisione, decise di soddisfarli. Usava le mani, e lei stessa affermò che quei momenti servivano unicamente a non doversi separare dall’animale durante il progetto. Un distacco infatti, secondo la volontaria, avrebbe ostacolato i tentativi di comunicazione. Inoltre, le sembrava che rendesse il loro legame più intimo. «Non per via dell’attività sessuale, ma per il fatto di non dover interrompere il contatto. E questo è tutto ciò che era in realtà. Io ero lì per conoscere Peter. Quello era un lato di Peter». Il progetto si concluse e il delfinario venne chiuso per mancanza di fondi a causa degli scarsi risultati ottenuti attraverso le ricerche e le lezioni di inglese ai delfini, e perciò Margaret e Peter vennero separati, provocando quello che si pensa essere un suicidio di quest’ultimo. Il delfino avrebbe infatti nuotato fino al fondo della sua vasca in un acquario situato a Miami, nel quale era stato spostato, rifiutandosi di respirare. La scoperta di questa relazione tra Howe e il cetaceo suscitò scalpore, come anche la sua tragica conclusione, e ben presto la storia venne raccontata sui giornali dell’epoca. Molti degli articoli a riguardo, però, parlavano erroneamente della vicenda descrivendola come una storia d’amore, spesso criticando la ricercatrice e accusandola di avere tendenze zooerastiche, cosa che la stessa Howe smentì molte volte.

Un altro caso di zoofilia verso questi cetacei, stavolta apertamente dichiarata, fu quello di Malcolm Brenner, un giornalista e fotografo. Avvenne circa dieci anni dopo il caso Howe Lovatt, negli anni ‘70, ed ebbe come protagonista il delfino Dolly, una femmina che viveva a Florida Land, un acquario nell’omonimo Stato americano. Conobbe l’animale grazie ad un lavoro commissionatogli da una scrittrice, che gli propose di scattare alcune foto al delfino per un libro che stava scrivendo. Brenner, all’epoca studente universitario, era già consapevole delle sue pulsioni sessuali nei confronti degli animali: la sua zoofilia era probabilmente dovuta, secondo il giornalista, a un abuso da parte del suo psichiatra, avvenuto quando il fotografo aveva cinque anni; egli stesso ammise di aver tentato, sette anni dopo, di avere un rapporto sessuale con il cane di famiglia. Già dall’inizio del suo lavoro nell’acquario notò che Dolly aveva preso in simpatia il giovane Brenner e che gli permetteva di coccolarla, strusciandosi su di lui e mostrandogli i genitali, quasi in un tentativo di corteggiamento. In un primo momento il fotografo fu restio ad assecondare le attenzioni dell’animale, frenato anche dal senso di vergogna e dalla paura di essere scoperto, ma successivamente si convinse ad avere rapporti sessuali con il delfino. Quarant’anni dopo decise di raccontare della sua esperienza e della sua deviazione sessuale nel suo romanzo autobiografico Wet Goddess: Recollections of a Dolphin Lover, nel quale, analogamente all’autore, il protagonista Zachary Zimmerman conosce e si innamora del delfino Ruby.

Anche John Lilly, scienziato e fondatore del progetto di comunicazione interspecie a cui aveva partecipato Margaret Howe Lovatt, fu protagonista di dinamiche atipiche uomo-delfino. Era affascinato dalla loro intelligenza e dalla somiglianza tra il cervello umano e quello del cetaceo, ma era soprattutto interessato a come questi comunicano tra loro, ipotizzando che il loro linguaggio sia più sofisticato del nostro. Credeva perciò che grazie alle sperimentazioni sui delfini, tra questi e l’essere umano ci potrà essere, in futuro, un notevole scambio di informazioni, e addirittura insegnamenti in ambito filosofico e politico. Durante il progetto che ebbe luogo a Saint Thomas, insieme a molti altri esperimenti, i delfini vennero portati fuori dall’acqua, sedati e attaccati a respiratori ed altri apparecchi elettronici che stimolano il cervello, per poi rimuovere il cranio in modo da arrivare al cervello. Sperimentò poi su se stesso e sugli animali l’effetto di sostanze stupefacenti quali LSD e ketamina: notò che i delfini sotto LSD erano più vocali del normale, e misurò questa attività tramite un “ciclo di lavoro”, ovvero la percentuale delle vocalizzazioni dell’animale in un minuto. Fu anche l’inventore della vasca di deprivazione sensoriale: questa isola il cervello da input sensoriali esterni, in modo da poter osservare l’autentico effetto della sostanza in assenza di altri stimoli, e secondo quanto ipotizzato da Lilly permette di raggiungere uno stato alterato di coscienza senza l’ausilio di sostanze psicotrope. Questo strumento viene tuttora usato per migliorare lo stato di benessere psicofisico e le performance sportive.

Anche Barbascura X, famoso divulgatore scientifico, si è interessato ai delfini: in un video pubblicato su YouTube nel 2018, parla dei comportamenti fuori dalla norma che questi animali assumono, per esempio, in gruppo, come giocare con le loro prede prima di mangiarle, o addirittura ucciderle per puro svago. Barbascura ci racconta anche che i delfini, poi, hanno scoperto che inalando l’aria rilasciata dal pesce palla ottengono effetti narcotici poiché è ricca di tossine, e perciò si dilettano a tormentare questi poveri animali per “sballarsi”. I delfini compiono frequentemente anche atti di autoerotismo. Un gruppo di ricercatori ha filmato il corteggiamento di un maschio della Susa australiana, in cui vediamo il delfino portare alle femmine un bouquet di spugne marine per corteggiarle: atteggiamento che ci si aspetterebbe più da un essere umano che da un cetaceo. “Gli animali socialmente più complessi del pianeta che usano le spugne non come strumento di cattura, ma come un dono”, afferma Simon Allen, principale autore dello studio.

Insomma, i delfini sono più simili a noi di quanto pensiamo, e nonostante gli innumerevoli progetti ed esperimenti, anche moralmente discutibili, che si sono svolti, conosciamo ancora relativamente poco di questi animali affascinanti.

Rebecca Tugui

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